Una trattativa molto estenuante con finale a sorpresa.
Un giorno arriva da noi un cliente molto famoso perché abbiamo in vendita un appartamento vicino a casa sua, in un residence con piscina, mentre nella sua proprietà manca proprio la piscina.
Vede l’appartamento che è sito in un vecchio convento con bellissimi particolari in pietra sia all’interno dell’appartamento che nelle parti comuni; gli piace molto ma deve pensarci.
Dopo qualche settimana viene il suo architetto per valutare l’immobile, e lui stesso si sorprende del fatto che il cliente non abbia già confermato l’acquisto visto che il posto è meraviglioso.
Dopo qualche settimana arriva la moglie del cliente, anche lei lo stesso stupore e lo stesso commento.
Passano ancora alcune settimane: torna l’architetto sempre più stupito del fatto che il cliente ancora non si sia deciso, poi arriva anche la suocera, la baby-sitter e un caro amico del cliente.
Passano ancora alcune settimane finché un giorno vediamo arrivare: il cliente, la moglie, la suocera, l’architetto, la baby-sitter e il figlio, un grazioso bambino di 4 anni.
Facciamo vedere, per l’ennesima volta, l’appartamento e le parti comuni a tutti; alla fine della visita il cliente ci dice:
“Va bene, lo compro, andiamo in ufficio per formalizzare la proposta d’acquisto”.
Noi, basite, gli chiediamo come mai abbia deciso di acquistare e lui, con grande serietà risponde:
“Mio figlio ha fatto un gesto, ha girato l’indice sulla guancia, vuol dire che gli è piaciuto, per cui lo compro”.
Dalla prima visita all’atto notarile erano trascorsi 9 mesi, sapendolo prima avremmo invitato subito il bambino a dire la sua!