Il nostro lavoro è sempre particolare, a volte divertente o sconcertante, in questo caso abbiamo sperimentato tutti e due gli aggettivi.
Anni fa, circa 25, abbiamo avuto un cliente cinese che cercava un appartamento in affitto per il mese di agosto, nuovo, dove nessuno aveva abitato prima.
Naturalmente la lingua era un grande scoglio, non parlando noi il cinese e lui nessuna altra lingua al di fuori del cinese, ma la tecnologia ci è stata d’aiuto (non ancora internet con le e-mail non era di pubblico dominio).
Il signore cinese aveva con sé un traduttore simultaneo con il quale si faceva capire.
Trovato l’appartamento che poteva andare bene, tutto nuovo, ci diamo appuntamento telefonico sul posto e da qui inizia… l’avventura.
Tramite telefono, con i primi cellulari che avevano le dimensioni dei cordless, iniziamo la visita.
Lui chiede e noi rispondiamo.
“Entrando in casa cosa vedete?”
“Il soggiorno con divano blu, tavolo e sedie in legno, mobile in legno chiuso con ante a vetri e cucina tutta blu.”
“Cosa si vede dalla finestra?”
“Il giardino del residence e il lago.”
“Adesso in bagno… com’è?”
“Bagno completo: wc, bidet, lavandino doppio e doccia.”
“Bidet, mah! Doccia? Ma io sono abituato a fare il bagno…”
“Passiamo alla camera, com’è?”
“Letto matrimoniale, comodini, cassettone e armadio con quattro ante.”
“Letto come panino?”
“… prego?”
“Letto come panino?”
Non capiamo la domanda, ma dopo un tira e molla linguistico siamo riuscite a capire che voleva sapere se il letto fosse… imbottito!
Decide di prendere in affitto l’appartamento e quando arriva in Italia ha cinque enormi valige, per fortuna su rotelle, due delle quali piene di cibo! In particolar modo sacchetti di insetti essiccati. Adesso comincia ad essere un cibo che si vede in giro, ma 25 anni fa… non vi dico le nostre facce…